Pozzolengo
Pozzolengo si adagia tra le Colline Moreniche al confine tra le province di Brescia, Mantova e Verona, alternando pianori a piccole alture, filari di pioppi, salici, platani e olmi a zone umide, fra cui gli incantevoli laghetti della Mantellina, ricche coltivazioni a vegetazione spontanea. La vicinanza del Lago di Garda addolcisce il clima e consente lo sviluppo di specie vegetative e faunistiche diverse.
Naturale balconata che si affaccia sulla zona viticola del “Lugana”, Pozzolengo è adagiata sulle Colline Moreniche, tra dolci pendii, pianori e zone umide, fra cui i suggestivi laghetti della Mantellina. È rinomato per le produzioni enogastronomiche tipiche, fra cui i biscotti di Pozzolengo, il salame morenico De.co, il vino Lugana Doc e lo Zafferano di Pozzolengo, produzione di nicchia ed estremamente pregiata.
Il territorio comunale è dominato dal possente Castello, eretto sulla cima del Monte Fluno intorno all’anno Mille, che racchiude un borgo medievale fortificato e da cui si può ammirare il sottostante Parco Don Giussani. Il borgo è impreziosito dalla Chiesa parrocchiale di San Lorenzo (1510), che custodisce un organo Antegnati del 1600 e tele di grande pregio artistico, la Residenza Piavoli, la Residenza Brighenti, Villa Albertini e l’Abbazia di San Vigilio, eretta nel 1104. Le residenze storiche di particolare pregio sono concentrate nel centro storico, fra le quali spicca Palazzo Gelmetti, sede municipale dagli inizi del ‘900.
All’inizio del ‘600 Pozzolengo era uno dei centri più fiorenti dell’area gardesana. Tre decenni più tardi gli abitanti, asserragliati nelle mura del castello, riuscirono a respingere i lanzichenecchi, guidati dal sanguinario Conte Rambaldo di Collalto, infliggendo loro significative perdite, operazione lodata dal Doge di Venezia. L’operazione venne lodata con un encomio autografo del Doge Nicolò Contarini. Era il 14 giugno 1630. Nell’ottocento il territorio fu teatro di battaglie risorgimentali che condussero all’indipendenza ed all’unificazione d’Italia e, in particolare, della battaglia di San Martino e Solferino del 24 giugno 1859 che concluse la Seconda Guerra di Indipendenza italiana.
Di questo borgo non vanno dimenticati: la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo, edificata nel 1510, che, situata in centro vicino a Palazzo Gelmetti, ora sede municipale, custodisce un organo Antegnati del 1600 e tele di grande pregio artistico; la Residenza Piavoli; la Residenza Brighenti; Villa Albertini con l’antistante piazza Don Gnocchi, e non ultima l’Abbazia di San Vigilio, eretta nel 1104.