– Castiglione delle Stiviere
Eremo della Ghisiola
Sulla strada statale da Desenzano a Castiglione si incontra a destra un bivio che conduce in località Ghisiola. Qui, su una lieve altura coperta di vegetazione, si trova una chiesetta rurale, costruita con ciottoli morenici e coccio. L’edificio, che fa parte di un piccolo complesso conventuale che oggi ospita i padri Dehoniani, è dedicato alla Madonna della Neve, ma è più noto dalla più antica tradizione come Ghisiola o S. Maria della Rosa. L’edificio è legato a un episodio dell’infanzia di San Luigi Gonzaga. Per superare una grave malattia che aveva colpito il bambino all’età di due anni, la madre invocò l’aiuto di questa Madonna; il piccolo guarì e Marta Tana offrì alla chiesa un ritratto di Luigi con una rosa in mano come ex voto. La rosa del ritratto si collega a un particolare dell’antico affresco dell’altare, che raffigura la Madonna mentre offre una rosa a Gesù bambino. L’affresco, in stile tardo gotico lombardo, risale alla metà del ‘400, epoca in cui fu costruito il nucleo primitivo della chiesa, corrispondente all’altare e al presbiterio. Ed è a questa cappella originaria che si riferisce il soprannome popolare di Ghisiola. Nella prima metà del ‘500 la Ghisiola fu allungata; agli inizi del secolo successivo fu allargata con i due corpi laterali e rialzata col lucernario e il campanile. Durante i recenti lavori di restauro sono stati ritrovati altri affreschi cinquecenteschi, che erano rimasti nascosti sotto gli strati di calce stesi durante le pestilenze. Si tratta di un’altra Madonna col Bambino e di una Crocifissione con due figure di santi e di una santa affiancata da vari simboli collegati all’attività contadina.
Fin dal tempo dei Gonzaga, l’eremo ebbe un ruolo importante nelle tradizioni religiose castiglionesi. I Lunedì di Pasqua le donne vi si recano scalze in espiazione dei propri peccati. Oasi di pace alle porte della città, oggi si mantiene come luogo di silenzio e meditazione, conciliando la quiete della natura alla vicinanza con Dio.