– Cavriana
Cenni storici
Cavriana, il cui centro storico è situato su uno dei colli meridionali dell’anfiteatro morenico del Garda, è uno dei più antichi insediamenti dell’uomo italico, come testimonia il ritrovamento di reperti archeologici attribuibili al Neolitico. Dopo la presenza di popolazioni galliche, il sito viene occupato dai romani ed il ricco materiale recuperato nel corso di diversi scavi è ora raccolto nel Museo Archeologico dell’Alto Mantovano.
In un documento datato attorno all’anno Mille, la Corte di Cavriana, possesso del Vescovo di Mantova, viene chiamata Capriana.
Passata tra il 1200 e il 1300 dalla famiglia dei Riva a quella dei Bonacolsi, in lotta fra loro, nel 1367 Cavriana diventa definitivamente parte dei possedimenti gonzagheschi grazie all’investitura da parte di Ludovico il Bavaro di Luigi Gonzaga, nominato Vicario Imperiale.
Seguono poi le guerre fra Gonzaga e Visconti, durante le quali l’antico Castello di Cavriana viene ampliato e le mura che circondano la rocca vengono dotate di quattro torri angolari. La popolazione, che un tempo abitava nei pressi della pieve situata su un colle vicino, si trasferisce all’interno del paese, difeso da un giro di alte mura.
Per sfuggire alla peste, nel 1383 Francesco Gonzaga si rifugia a Cavriana e probabilmente si deve a lui la costruzione in loco di una residenza signorile. Il successore Gianfrancesco fu impegnato soprattutto in campo bellico e, durante un periodo di residenza a Cavriana, egli ha ospitato i rappresentanti degli Stati coinvolti nel conflitto in corso per discutere le condizioni di pace.
Successivamente, Ludovico, marchese (poi duca) di Mantova fino al 1478, assume l’architetto Giovanni da Padova per operare una serie di interventi al fine di rafforzare le mura e abbellire la rocca. Cavriana diventa soggiorno preferito di Ludovico ed in questo periodo il palazzo assume dimensioni notevoli. Nella rocca trovano spazio ambienti di rappresentanza, saloni privati, ampi loggiati e camere dipinte secondo il disegno del Mantegna, oppure uscite dal pennello di Samuele di Tradate. Il Palazzo di Cavriana durante l’estate è frequentato anche da Isabella d’Este, moglie di Francesco IV Gonzaga. A Cavriana soggiorna anche Andrea Mantegna, i cui allievi sono impegnati nell’opera di abbellimento delle abitazioni, con dipinti murali in gran parte scomparsi. Compaiono inoltre nuove culture: i gelsi per l’allevamento del baco da seta, lo zafferano, la ginestra, i mandorli, i fichi, i melograni e le viti; si introduce la pianta del pepe e la canna da zucchero; si diffondono le piantagioni di ulivi, favorite dal clima mite influenzato dai lago di Garda. È un periodo di splendore per Cavriana, che da modesto borgo di contadini assurge a sede secondaria della Signoria.
Attorno al 1630 inizia però un triste periodo di declino: anche Cavriana viene investita dal furore della guerra ed il suo castello, ritenuto il più ampio dello Stato, viene assalito, occupato e parzialmente demolito. Seguono la carestia e la peste. Nel 1650, il governo gonzaghesco definisce il Castello di Cavriana “decaduto”.
Nel 1707 cade la signoria dei Gonzaga e l’Austria, nuovo governante, decide, verso la metà del secolo, l’abbattimento della rocca ormai in condizioni fatiscenti. Il materiale viene recuperato e venduto per costruire nuove abitazioni e per riempire le parti sotterranee del grande complesso. Sulle fondamenta della rocca abbattuta si costruisce la Villa Mirra, pregevole edificio, noto anche storicamente per aver ospitato, durante la Seconda Guerra d’Indipendenza, l’imperatore Francesco Giuseppe e la notte successiva l’imperatore vincente Napoleone III.
Cavriana ha mantenuto l’originaria struttura di borgo fortificato e dominato dall’alto dalla possente rocca. I resti della costruzione sono maestosi e dalla sommità si gode uno splendido panorama sulla campagna e sino al Lago di Garda. Il paese è ancora ricco di testimonianze: vi si accede da una bella porta, che ci immette in una piccola piazza su cui si affacciano due palazzi cinquecenteschi.