– Monzambano
Castello Scaligero di Monzambano
ll castello è la parte più antica di Monzambano. Abbarbicato in cima al paese, esso segue l’andamento del crinale delle due colline su cui Monzambano è adagiata.
Si tratta di un castello-ricetto, edificato nella forma attuale nel corso del XIII sec., in luogo di una precedente fortificazione.
Tale costruzione fu voluta dagli Scaligeri come struttura difensiva di confine (a sud premevano i Bonacolsi prima, ed i Gonzaga poi, ad ovest i Visconti), facente parte di un piano più ampio di difesa della riva destra del Mincio che sfruttava i rilievi di Ponti sul Mincio e Monzambano per poi proseguire verso Valeggio e Villafranca realizzando una sorta di linea di confine.
Il “castrum” ha tutte le caratteristiche di una struttura militare scaligera: torri scudate, fossato difensivo (in questo caso, data la posizione, non poteva essere pieno d’acqua), ponte levatoio (con due entrate: carraia e pedonale), due portoni più una ghiera di difesa all’ingresso, mura imponenti con camminamento di ronda che percorre tutto il perimetro…
Il nucleo difensivo principale era situato in corrispondenza del vertice sud-occidentale della fortificazione, dominato da un possente mastio che doveva essere in origine affiancato da un grande edificio; quest’area, forse nel corso del XIV sec., venne ulteriormente munita con l’erezione di un muro di cinta interno.
Insieme al mastio e alla porta completavano il sistema cinque altre torri scudate, due poste in posizione angolare e tre in posizione intermedia, tra loro collegate da un camminamento di ronda in legno, scomparso ma menzionato in un documento veneziano del 1408.
Proprio grazie a questo documento, che elencava gli interventi che dovevano essere effettuati per riparare e fortificare il castello, è stato possibile venire a conoscenza del fatto che alcune delle torri erano identificate con un nome proprio: il mastio era dunque “la Guardia di San Marco” le altre due torri del lato ovest erano “la Campagna” e “la Ghibellina”, l’attuale torre campanaria era appunto “la Campana” e la torre d’ingresso era “la porta Veronesa.
All’interno delle mura, la prima cosa che si nota è la Chiesa di San Biagio, eretta nel 1835 sui resti di una Chiesa molto più antica, di età romanica: si tratterebbe probabilmente di Santa Maria al Mincio, chiesa antichissima (sicuramente antecedente al Mille) e che aveva evidentemente dimensioni di gran lunga maggiori a quelle attuali.
Intorno alla Chiesa, durante dei lavori svolti alla fine degli anni ’90, sono state ritrovate delle sepolture (circa 80) coeve alla Chiesa. Questo a rafforzare l’ipotesi che si trattasse di un centro religioso importante. Si potrebbe supporre che dunque esistessero già all’epoca delle mura a difese, ma non ci sono resti di muratura che lo testimoniano.
La parte più interessante della visita è sicuramente la torre campanaria, innalzata nei secoli successivi alla costruzione del resto del castello, come sempre accadeva con la torre su cui si poneva l’orologio, in modo che fosse visibile da tutto il territorio circostante.
Da sopra si può godere di un bellissimo panorama che include il Castello di Ponti sul Mincio, quello di Valeggio (si comprende bene come si trovino su una linea), la Chiesa di S. Michele Arcangelo ed il fiume Mincio.
È stato inoltre recentemente inaugurato nella Torre d’ingresso il nuovo spazio multimediale, che raconta in modo interattivo la storia e le vicende del Castello e dei suoi antichi abitanti.
Buono a sapersi
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Come arrivare
Via Castello, 34, 46040 Monzambano MN